Il Piemonte ha tante micro realtà che vale la pena conoscere e approfondire; senza dubbio di grande interesse e profondità dal punto di vista vitivinicolo, c’è quella dell’Albarossa, vitigno dalla storia relativamente recente.
Il vitigno Albarossa è stato ottenuto nel 1938 da Giovanni Dalmasso incrociando Nebbiolo e Barbera, nel tentativo di fondere in un’unica varietà le caratteristiche e le qualità dei due principali vitigni piemontesi. Il vitigno è conosciuto anche come Incrocio Dalmasso XV/31.
Giovanni Dalmasso è uno dei padri dell’ampelografia in Italia, i suoi testi vengono considerati come bibbia per la viticoltura e i suoi studi hanno contribuito alla redazione di molti disciplinari per vini doc e docg. In realtà, da indagini sul DNA effettuate qualche anno fa, è emerso che il vero “padre” dell’Albarossa non è il celebre e nobile Nebbiolo, ma il meno conosciuto Chatus, detto anche Nebbiolo di Dronero, vitigno autoctono alpino, il cui nome può aver dato origine alla confusione.
Dopo un lungo periodo di sperimentazioni, nel 2001 l’Albarossa è stato iscritto tra i vitigni idonei alla coltivazione nelle province di Asti, Alessandria e Cuneo, suscitando l’interesse di molti produttori, tra cui anche nomi molto famosi, per le sue qualità enologiche e la predisposizione all’affinamento in legno. Da allora il vitigno è coltivato nella provincia di Alessandria e Cuneo su una superficie che inizialmente era di soli circa dieci ettari, ma che da allora è in costante espansione. Dall’Albarossa si ottengono vini intensi e complessi, dalle spiccate note fruttate e speziate.
Ogni vitigno viene caratterizzato tramite dei descrittori ampelografici che definiscono l’aspetto dei suoi principali elementi. Le caratteristiche ampelografiche del vitigno Albarossa sono:
Il vitigno Albarossa ha Foglia media, Foglia piccola, Foglia pentagonale, Foglia pentalobata.
Il vitigno Albarossa ha Grappolo compatto, Grappolo mediamente compatto, Grappolo medio, Grappolo piramidale. Ali nel grapppolo: 1 ala.
Il vitigno Albarossa ha acini Acini piccoli, di forma Acini elissoidali, con buccia Buccia pruinosa, Buccia consistente, Buccia sottile e di colore Buccia rosso scura-violetta.
Il vino che si ottiene dal vitigno Albarossa è di colore Rosso rubino, . Al palato è vinoso, Speziato, di corpo.
Il vitigno Albarossa è uno dei Vitigni autoctoni a Bacca nera presenti principalmente nelle regioni Piemonte e registrato ufficialmente nel Catalogo nazionale varietà di vite dal 1977. La sua superficie coltivata a livello nazionale ammonta a 80 ha.
Il vino eleva l’anima e i pensieri, e le inquietudini si allontanano dal cuore dell’uomo.
Pindaro (518 a.C. circa – 438 a.C. circa)